Tra moglie e marito non mettere...in mezzo l’intercettazione (“La Voce” di Rovigo 27.09.2011) di Patrizia Trapella* e Luca Massaro** Se é vero che la “gelosia é una brutta bestia”, come suggerisce la saggezza popolare, é anche vero che lo è anche secondo la legge. Forse anche di più. Il tarlo della gelosia può essere infatti punito severamente dalla legge italiana. Prendiamo in considerazione il contenuto di alcune sentenze della Suprema Corte di Cassazione degli ultimi dieci anni che, a parere nostro, meritano una serena e lucida riflessione. E' vietato spiare la moglie ai fini del cosiddetto “bene della famiglia”. Circostanza questa che può costare caro – anche nell'ipotesi in cui la Lei della situazione tradisca il marito. E, invero, intercettare le chiamate all'amante é da ritenersi una “offesa ingiusta”, passibile di condanna penale. E sulla base di questa posizione, un marito e due altri amici si sono visti confermare la condanna ad otto mesi di reclusione per aver nascosto un registratore dentro casa per poter intercettare le comunicazioni telefoniche della consorte. Altro caso. Costituisce reato spiare la moglie al telefono anche quando le intercettazioni servono per dimostrare l'infedeltà della stessa. E' accaduto ad un marito calabrese di 53 anni che, come nel caso precedente, si é visto condannato ad otto mesi di reclusione. L'uomo aveva installato un registratore per riprodurre le conversazioni della moglie. La Suprema Corte non gli ha certo dato ragione, facendo rientrare l'infelice gesto nella “fraudolenta intercettazione delle altrui conversazioni”. Della stessa linea é la sentenza dei Giudici di legittimità con la quale si é stabilito che non si deve mai spiare la moglie, nemmeno se questo serve per provare il tradimento della stessa in corso di causa per separazione dei coniugi – il marito pedinava continuamente la propria consorte anche in ore notturne; persino nei momenti in cui i figli stavano con lui. Ebbene, la Cassazione ha ritenuto questo comportamento nei confronti della moglie vessatorio e petulante. Che dire poi del filmare la moglie a letto con l'amante? I Giudici capitolini hanno decretato che costituisce reato video-riprendere le effusioni sentimentali della moglie con un altro uomo. Anche in questo frangente era in corso la separazione dei coniugi ed il marito aveva fatto pervenire la videocassetta ai familiari della separanda coniuge, accompagnando il tutto da una telefonata ai suoceri in cui comunicava cosa stesse facendo la moglie. Risultato: condanna per “diffamazione”, tenuto conto che il comportamento posto in essere dal marito forniva in modo inequivocabile il chiaro intento di offendere la reputazione della coniuge. Per restare nei paraggi, giuridicamente parlando e non geograficamente, Treviso. Segnaliamo un episodio occorso ad un marito ammonito dal Questore per aver spiato gli sms sul cellulare della moglie. A proposito è opportuno precisare che la tentazione di controllare il telefonino del proprio partner con insistenza, diventando persecuzione, si traduce in reato di stalking. Sono lontani i tempi in cui la moglie controllava le tasche dei pantaloni del marito o gli ispezionava il colletto della camicia. Certo sistemi pratici, sempre validi e mai caduti in disuso; ma oggi, nell'era della rete e del villaggio globale, si spiano gli sms, le mail o i profili web. Mutano i mezzi ma permane lo scopo: cercare (talvolta anche ad ogni costo) le prove di un tradimento e, forse, tendere solamente a placare le proprie insicurezze. Ma é giusto spiare il partner? Riteniamo che non sia affatto semplice stabilire se controllare l'altro sia giusto oppure no, come anche discutere sulla moralità del gesto in sé e ancora di più le tecniche di controllo. Certo é che, come abbiamo cercato di evidenziare attraverso gli esempi esposti, rivestire i panni dell'investigatore non sempre paga, neppure quando i propri sospetti sono fondati. E se da un lato leggere le sentenze della Suprema Corte di Cassazione potrebbe anche fare sorridere, dall'altro forse abbiamo tratto intime e inconfessabili conferme. La prima. Leggendo l’articolo abbiamo ripensato (tutti?) a quelle occasioni in cui anche noi abbiamo spiato … abbiamo controllato il nostro/a amato/a e non l’abbiamo mai detto a nessuno. E’ un nostro segreto! La seconda. Ci ri-scopriamo affetti sostanzialmente da un vizio immarcescibile – non stiamo parlando della patologia vale a dire il delirio di gelosia che è altra cosa– un destino da cui non si deraglia, una tara genetica … Pensare sempre troppo ai propri diritti, alle proprie paure e ai propri bisogni e troppo poco a quelli del coniuge, convivente o partner … Una strana idea di amore. No? avvocato penalista* medico legale con master in psichiatria forense e criminologia**
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