da "it.notizie.yahoo.com", "Sanita': Febbre Nilo In 7 Citta',Limiti Donazione Sangue", (di Manuela Correra) (ANSA) - ROMA, 9 ottobre. La Febbre del Nilo (West Nile) fu diagnosticata per la prima volta in Africa e per questo porta il nome di febbre del Nilo. E' un'infezione virale che è trasmessa accidentalmente all'uomo dalle zanzare via sangue e puo' portare a gravi conseguenze. In Italia, i casi sono rari, ma recentemente sono stati registrati casi in aumento nelle zone del nord-est toccando, ad oggi, almeno 7 citta'. Non si tratta di un allarme, tranquillizzano gli esperti, ma la prevenzione e' d'obbligo. Pertanto il Centro nazionale sangue (Cns) ha deciso una 'stretta' sulle donazioni. Stop di 28 giorni al donatore che abbia soggiornato in aree a rischio, a partire dal giorno di permanenza in una di tali zone, e test ad hoc (test Nat) aggiuntivo a quelli di routine per i residenti delle zone dove si e' rilevata la presenza del virus. Il limite, in vigore dal primo agosto, vale per chi abbia soggiornato in una delle 7 citta' a rischio e relative province: Venezia, Mantova, Ferrara, Rovigo, Modena, Reggio Emilia e Bologna. In Italia, si sono registrati ad oggi alcuni casi umani della malattia ed almeno due decessi. Fondamentale, avvertono gli specialisti, e' la sorveglianza dell'infezione e la lotta al vettore, ovvero la zanzara culex e quella 'tigre'. E' GRAVE SOLO IN 1 CASO SU 150. In oltre l'80% dei casi e' asintomatica, nel 20% dei casi i sintomi sono quelli di una sindrome pseudo-influenzale e solo in un caso su 150 l'infezione puo' provocare sintomatologia di malattie neuroinvasive come la meningite o encefalite. Il direttore del reparto Epidemiologia dell'Istituto Superiore di Sanita' (Iss) Stefania Salmaso ha affermato che non c'e' alcun allarme. Ha precisato che la sorveglianza dell'infezione e' fondamentale.
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