Presentazione

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Il sopralluogo (a lato rappresentato nella cosiddetta fase di repertazione cioè “raccolta e registrazione dei corpi di reato”) è un’operazione tipica dell’attività investigativa e medico-legale. - Il sopralluogo giudiziario comprende tutte le indagini che vengono svolte nel luogo dove si...

1.10.09 Il "living will". Un fatto di cronaca che fa riflettere e, quasi certamente, attiverà discussioni ... PDF  | Stampa |  E-mail

 

La notizia è stata pubblicata ieri (30.9.09) su www.telegraph.co.uk. Il titolo è: "Suicide woman allowed to die because doctors feared saving her would be assault" a firma di Rebecca Smith, Aislinn Laing e Kate Devlin.
Una donna di 26 anni, Kerrie Wooltorton, soffriva di depressione a causa della sua infertilità/sterilità ("... her inability to have a child ...") e ha ingerito (letteralmente "bevuto") del veleno a casa e poi ha chiamato l'ambulanza.
E' rimasta cosciente e ha consegnato a mano una lettera ai dottori intervenuti dicendo che non avrebbe consentito il loro intervento per salvarle la vita.
Il suo desiderio, hanno poi riferito i medici, era piuttosto esplicito "... abundantly clear ..." e non c'erano alternative a quella di lasciarla morire.

I medici temevano di essere perseguiti legalmente se l'avessero soccorsa e trattata. Essi hanno ritenuto che ella sapesse cosa stava facendo ed era in grado ("... mentally capable ...) di rifiutare il trattamento e di comprendere la rilevanza del rifiuto.

E' la prima volta che qualcuno usa il living will* per commettere un suicidio. La volontà di non acconsentire al trattamento medico al fine di salvare la vita/ mantener in vita generalmente viene registrata in casi di malattia terminale.

I familiari di Miss Wooltorton hanno criticato l'operato dei medici ritenendo che quest'ultimi sarebbero dovuti intervenire per salvarla.

Il caso riaccende la questione del "diritto di/a morire".

Aggiungo altri particolari della vicenda desunti dall'articolo.

Miss Wooltorton aveva già ingerito più di nove volte il veleno quest'anno e, in ogni occasione, i medici sono intervenuti con esito positivo.

La signora ha chiamato l'ambulanza perché non voleva morire "sola" e "lamentando dolori". E' morta il giorno dopo all'ospedale.

                                                                                                                         dott. Luca Massaro


*Il living will è lo strumento che consente di indicare in anticipo quei trattamenti medici che una persona può ricevere in caso di incapacità mentale, di incoscienza o di altre impossibilità di comunicare direttamente ed in modo consapevole con il-i proprio-i medico-i. Il living will è noto anche come “istruzioni date in anticipo”.