Presentazione

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20.9.09 Meredith, periti Gip: "Ipotesi escalation violenza, morta in pochi minuti"

da "www.ilmessaggero.it"

In aula il coltello considerato dall'accusa l'arma del delitto.
Medico legale: «La studentessa potrebbe aver urlato».
 
   
PERUGIA (19 settembre) - Meredith Kercher sarebbe stata uccisa in una escalation di violenza. E' l'ipotesi del medico-legale Giancarlo Umani Ronchi, uno dei periti del gip nell'incidente probatorio sulle cause della morte della studentessa inglese nel processo a Raffaele Sollecito e ad Amanda Knox in Corte d'Assise. Un altro perito ha detto che la ragazza è morta in pochi minuti e potrebbe avere urlato. Ieri il consulente della difesa ha sostenuto la tesi secondo cui quella trovata nel bagno non è l'impronta di Sollecito.

Ha comunque parlato «solo di un'impressione» ricavata dall'esame degli atti. Umani Ronchi ha parlato di evoluzione delle ferite rilevate sul corpo, da «modesta entità e superficiali» a quelle «più importanti che hanno determinato la morte». Il perito si è quindi soffermato sul coltello da cucina indicato dall'accusa come l'arma del delitto. «Inavvicinabile durante l'incidente probatorio - ha detto - trattato quasi come una reliquia». Per la lama Umani Ronchi ha parlato di «generica compatibilità» e poi di «non incompatibilità» con le ferite.

Perito: morta in pochi minuti. La Kercher morì nel giro di «qualche minuto», da sette a dieci, dal momento in cui le vennero inferte le lesioni sul collo, e «potrebbe avere urlato». Il quadro è stato delineato dal professor Mariano Cingolani, uno dei tre medici legali che hanno realizzato per conto del gip la perizia sulla morte della studentessa inglese. Gli esperti non hanno esaminato direttamente il cadavere, ma si sono basati sui dati raccolti nel corso dell'autopsia dal dottor Luca Lalli e hanno analizzato i campioni acquisiti.

Cingolani è tornato sul coltello portato oggi in aula considerato l'arma del delitto, spiegando di averlo esaminato di persona. Ha quindi parlato di «non assoluta incompatibilità» con la ferita più piccola riscontrata sul collo della Kercher, ma ha anche detto che «molti altri potrebbero essere più compatibili».

Il perito ha affrontato nuovamente la questione del valore dell'alcolimetria. «Abbiamo rilevato - ha detto - un valore di zero nel contenuto gastrico, di 0.2 grammi/litro nel fegato e di 2.72 nel sangue. Valori troppo lontani tra loro. Non c'è alcuna condizione farmaco-genetica che li giustifichi tutti. Deve essere successo qualcosa». Riguardo al livello di alcol nel sangue, Cingolani ha quindi sostenuto di ritenere il parametro «di riferimento» il valore di 0.43 rilevato in occasione dell'autopsia. Un valore che - è emerso dalla deposizione - può essere legato all'avere bevuto un bicchiere di vino o di birra e che può comportare un «minimo riflesso» sul comportamento.

In aula il coltello che secondo l'accusa è l'arma del delitto. Il coltello è stato portato in aula da due agenti della polizia scientifica che lo ha in custodia. All'interno di una busta di plastica che era a sua volta in una scatola. Per esaminarlo il professor Cingolani ha indossato guanti di lattice e messo una mascherina su bocca e naso. Sul coltello, sequestrato in casa di Sollecito, la scientifica ha individuato tracce di Dna della Knox vicino al manico e della Kercher in prossimità della punta.

L'acquisizione urgente attraverso l'Interpol della documentazione bancaria relativa al conto corrente di Meredith Kercher, in merito a un prelievo di 20 euro fatto il 2 novembre del 2007 con la sua carta di credito, è stata disposta dalla Corte d'assise di Perugia al termine dell'udienza di oggi. Il processo a Raffaele Sollecito e ad Amanda Knox è stato quindi rinviato a venerdì prossimo.