da "it.notizie.yahoo.com" (ASCA) - Perugia, 14 set - E' ripreso stamani a Perugia il processo per l'omicidio della studentessa Meredith Kercher, che vede sul banco degli imputati Raffaele Sollecito ed Amanda Knox. Dopo la pausa estiva, il ritmo e' incalzante, infatti all'udienza di stamani ne faranno seguito domani un'altra ed anche nel fine settimana; la sentenza e' infatti prevista molto prima della fine dell'anno. In aula presenti gli imputati, Amanda in felpa rosa dedicata ai Beatles, il suo gruppo preferito ed anche Raffaele in camicia e giacchetto bianchi. Seduti tra il pubblico il fidanzato americano della studentessa inglese D.J. (al quale la ragazza aveva preferito Raffaele all'avvio del soggiorno di studi umbro per poi tornare su suoi passi durante il periodo della detenzione - n.d.r.) nonche' Francesco Sollecito, padre dell'ingegnere informatico di Giovinazzo, che ha detto di sperare che il figlio possa essere a casa a Natale. In apertura d'udienza la difesa di Sollecito, gli avvocati Giulia Bongiorno e Luca Maori, alla quale si e' poi associata quella della Knox, legali Luciano Ghirga e Carlo Dalla Vedova, hanno avanzato richiesta di annullamento della richiesta di rinvio a giudizio per l'omicidio di Mez, emessa dal Gip Paolo Micheli, di riconoscere la nullita' del decreto con il quale e' stato disposto il processo e l'inutilizzabilita' probatoria di vari atti. Tra questi la relazione e la conseguente deposizione dell'esperta della polizia scientifica Patrizia Stefanoni, consulente del Pm, nella quale si e' ricostruita la metodologia applicata per isolare il materiale genetico riconducibile a Sollecito sul gancetto del reggiseno della vittima. A supporto di cio', l'avvocato Bongiorno ha depositato una memoria scritta nella quale si parla di ''lesione del diritto alla difesa'', in quanto ''nella relazione tecnica forense della Stefanoni non vengono indicati gli elementi scientifici, le procedure, i dati che hanno portato alle conclusioni'' per l'attribuzione del dna, ed ancora ''viene indicato solamente il numero degli alleli'', mentre ''ci si aspettava una descrizione di come si era arrivati a quei numeri''. Il Pm, Manuela Comodi (il caso e' seguito anche da Giuliano Mignini - n.d.r.) si e' opposta, definendo la richesta ''infondata e tardiva''. Al termine di una lunga Camera di Consiglio, che si e' protratta per piu' di due ore, la Corte d'Assise ha respinto tutte le richieste sottolinenando che non c'estata alcuna ''lesione del diritto didifesa''. Dopo la pausa pranzo seguira' la depositizione del medico legale Adriano Tagliabacci, consulente della difesa di Raffaele Sollecito, che trattera' questioni genetiche.
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