da "it.notizie.yahoo.com" Como, 23 ago. - Antonio Dubini, l'imprenditore edile 69enne accoltellato a morte ieri pomeriggio davanti al cancello del residence dove viveva con la moglie a Carate Urio, a due passi da Laglio (Como), probabilmente conosceva il suo giovane assassino. A questa deduzione gli inquirenti ci arrivano dall'analisi delle testimonianze raccolte, in particolare dalla moglie che ai carabinieri del Reparto Operativo di Como ha spiegato come attorno alle 16.30 di ieri pomeriggio sia suonato il campanello. Dubini, nel rispondere al suo interlocutore, avrebbe detto una frase del tipo ''Vieni su'' ricevendo quale ovvia risposta ''Scendi tu'', visto che, senza neppure cambiare le zoccole tipo infermiere che indossava, e' uscito dalla sua villetta, una delle 10 che compongono il residence 'I Lauri' di via Santa Marta, e, dopo aver percorso il vialetto che porta verso la strada Regina, ha raggiunto il cancello che egli stesso ha aperto con il telecomando. Fra i due deve esserci stato un rapido scambio di battute. Poi il giovane, descritto come 'corpulento', ha estratto un coltello infierendo sull'anziano: una decina di coltellate alla gola, al petto, al ventre. A far propendere gli inquirenti per una possibile conoscenza fra i due vi sarebbe il tono 'confidenziale' usato da Dubini nell'invitare l'interlocutore a salire. Il 69enne e' caduto a terra, appena fuori dal cancello, in una pozza di sangue. E' riuscito a rientrare in cortile chiudendo il cancello ma il suo assassino l'avrebbe inseguito e finito. Poi ha scavalcato il cancello e fuggito su uno scooter nero dirigendosi verso Como, cosi' come racconta un testimone in transito con la sua moto e che descrive l'omicida come un ''ragazzotto corpulento, con indosso un casco nero''. Le ricerche proseguono e non risulta al momento che vi siano significative novita' come non sarebbe stato neppure ritrovata l'arma del delitto che i carabinieri hanno lungamente cercato lungo la Regina verso il capoluogo lariano.
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