Presentazione

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Il sopralluogo (a lato rappresentato nella cosiddetta fase di repertazione cioè “raccolta e registrazione dei corpi di reato”) è un’operazione tipica dell’attività investigativa e medico-legale. - Il sopralluogo giudiziario comprende tutte le indagini che vengono svolte nel luogo dove si...

11.8.09 Libero l'omicida della fidanzata, Alfano muove gli ispettori

da "www.corriere.it" del 10.8.09

Il ministro della Giustizia dispone accertamenti dopo la lettera del padre della vittima pubblicata sul Corriere.
 
ROMA - «Ho immediatamente incaricato i miei ispettori di fare degli accertamenti preliminari per acquisire delle informazioni in tempi rapidissimi e per comprendere subito, già oggi, come è potuto accadere. E dunque ho inviato gli ispettori in via d'urgenza». Intervistato dal Tg5, il ministro della Giustizia Angelino Alfano commenta così la scarcerazione di Luigi Campise, l'ex fidanzato di Barbara Bellorofonte condannato in primo grado a 30 anni di carcere per l’omicidio della ragazza, avvenuto due anni fa.

LA LETTERA - Era stato il padre della giovane a sollevare il caso con una lettera pubblica dal Corriere della Sera nella quale si chiedeva se questa fosse giustizia. «L'assassino di mia figlia - afferma Bellorofonte - è libero di scorrazzare per le strade di Soverato nonostante la condanna a 30 anni. Che delusione la giustizia: non ci credo più. Ignoro i motivi che hanno indotto la giustizia italiana a liberare l'omicida, ma quello che mi chiedo da padre, da cittadino, da uomo, è se è giusto tutto questo! Se è giusto additare ai nostri giovani questo esempio di comportamento e far capire che in Italia tutto è permesso, tutto è possibile, compreso un omicidio, tanto poi si riesce sempre a trovare il modo di essere liberati». Alfano ha espresso innanzitutto «un senso di forte vicinanza nei confronti dei familiari della ragazza uccisa» spiegando poi che «a volte l'ossequio formale della legge contrasta fortemente con il senso profondo di giustizia di ciascuno di noi. Quando ciò accade evidentemente qualcosa non va».

UN RAPTUS - Intanto Luigi Campise definisce «una casualità» il delitto. «Sono assolutamente pentito - ha detto al Tg1 - ma questa tragedia è stato il frutto di un raptus. Non volevo uccidere Barbara».