da "www.lastampa.it" Ricerca inglese fa a pezzi il mito del cibo sano: «Non ci sono prove che nutra di più e meglio». TORINO Sembra già di sentire le urla d’incredulità e d’indignazione che si alzano in tutta Italia, dove 8 milioni di persone mangiano di preferenza prodotti biologici pensando di fare del bene alla loro salute; ma insomma la notizia che arriva dall’Inghilterra è che l’«organic food» non ha alcuna qualità positiva che lo distingua dal cibo ordinario, quello ottenuto dai campi e dalle stalle normali dove si usano prodotti chimici: lo certifica la britannica Food Standard Agency, sulla base di uno studio scientifico pluriennale che verrà pubblicato dall’autorevole American Journal of Clinical Nutrition. Si tratta della ricerca più vasta e approfondita mai compiuta nel mondo su quest’argomento, e con tutti i crismi dell’ufficialità. Naturalmente nessuno di noi pensa che un singolo studio possa dire la parola definitiva su una questione così complessa e dibattuta da decenni, e siamo fin troppo abituati a leggere un giorno di autorevoli scienziati che dicono che l’acqua fa bene e il giorno dopo di altrettanto autorevoli scienziati che dicono che l’acqua fa venire il cancro. Esageriamo, ma l’andazzo è questo. Però, prese tutte queste cautele verbali non si può girare la testa dall’altra parte, quando viene pubblicata una ricerca come questa, perché le scelte devono essere fatte sulla base di un’informazione completa. Lo studio inglese mette insieme i dati di 50 e più anni di ricerche, tenendo presente tutto quanto scritto e pubblicato sul cibo biologico: sono stati passati allo scanner addirittura 52 mila resoconti scientifici cumulatisi a partire dal lontano 1958. Ebbene la sintesi del direttore scientifico del progetto, professor Alan Dangour, è che «non emerge prova di alcun beneficio significativo per la salute derivante dal nutrirsi di alimenti cosiddetti biologici. Tracce di minuscole differenze si possono osservare, ma è improbabile che abbiano rilevanza per la salute pubblica». Chi non è abituato al frasario scientifico potrà forse trovare queste dichiarazioni un po’ contorte e involute, e attribuirle magari a un residuo di incertezza, e invece uno scienziato parla così quando è sicuro di una cosa. Dangour ammette «una maggior concentrazione di fosforo nei cibi biologici rispetto agli altri»; però aggiunge subito che «il fosforo è disponibile in quasi tutti i cibi. La differenza di contenuto di fosforo fra alimenti biologici e convenzionali non è statisticamente significativa». Ancora gergo da scienziati. Altro esempio: i prodotti biologici sono in media più acidi, e questo li rende più saporiti. «Ma questa piccola differenza di acidità - dice Dangour - ha a che fare con il gusto, non con la salute». Tale concessione al maggior sapore dei prodotti biologici è importante perché gli studiosi della Fsa non intendono fare gli ideologi pro o contro, per cui, ad esempio, non si spingono a dire che il costo (superiore) dei cibi biologici corrisponda a soldi buttati: «Si può preferire il cibo biologico, pagandolo di più, perché lo si trova più saporito, oppure perché si ritiene che faccia meno danno all’ambiente in quanto prodotto senza sostanze chimiche. Ma non c’è prova che faccia meglio alla salute del consumatore». Ma a proposito di sostanze chimiche: possibile che l’uso o il non uso di fertilizzanti e pesticidi (cioè anti-parassitari) non faccia differenza nella qualità dei cibi? Questa è una cosa che tutti credevamo fosse accertata e che non si potesse più mettere in discussione. Il ritornello del prof. Dangour a questa obiezione è il solito: «L’eventuale sovrappiù di sostanze chimiche riscontrato nei cibi convenzionali rientra nelle ordinarie variazioni statistiche e non ha impatto significativo sulla salute». Che cosa ne dicono gli esperti italiani? Il prof. Renzo Pellati, del direttivo della Società italiana di scienza dell’alimentazione e autore di «Tutti i cibi dall’A alla Z» (Mondadori), sostiene che la scoperta britannica è una specie di segreto di Pulcinella nella comunità degli scienziati: «Le asserzioni favorevoli ai prodotti biologici sono campate in aria e poco convincenti. In tanti anni non ho mai visto un solo studio, con tutti i crismi, su una rivista scientifica internazionale che documentasse i presunti vantaggi del biologico». Inoltre, «sui prodotti biologici i controlli lasciano a desiderare, molto più che su quelli tradizionali». Per la Confagricoltura (che associa più di mezzo milione di aziende agricole) il responsabile salute Donato Rotundo dice che «qualità e sicurezza alimentare possono essere ottenute in modo del tutto simile nelle due metodologie produttive. Le produzioni biologiche possono dare un vantaggio all’ambiente». E questo è tutto. I cibi biologici hanno anche i loro detrattori, secondo cui in mancanza di pesticidi questi prodotti sono pieni di parassiti, che rilasciano deiezioni naturali ma tossiche, e anche cancerogene, quanto e più dei pesticidi. Su tali rischi non esistono però conferme certe.
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