Presentazione

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4.9.09 Clima: Ban Ki Moon, il mondo è sull'orlo del precipizio

da "it.notizie.yahoo.com"

Ginevra, 3 set - ''Abbiamo un piede incollato sull'acceleratore e ci stiamo dirigendo verso un precipizio''. E' questa l'immagine con cui il segretario generale dell'Onu, Ban Ki Moon, oggi alla Conferenza mondiale sul Clima di Ginevra, ha voluto lanciare un monito sui rischi imminenti che sta correndeo il pianeta. Ban Ki Moon, che questa settimana ha visitato l'Artico per vedere in prima persona gli effetti del riscaldamento globale, ha avvertito che ''molti degli scenari piu' a lungo termine'' previsti dagli scienziati si stanno ''verificando ora''. ''Gli scienziati - ha spiegato - sono stati accusati per anni di allarmismo, ma i veri allarmisti sono quelli che dicono che non possiamo permetterci un'azione'' contro il riscaldamento climatico, perche' ''cio' fermerebbe la crescita economica''. Queste persone ''sbagliano, il cambiamento climatico potrebbe essere disastroso'', ha avvertito Ban. Il numero uno dell'Onu ha poi fissato le speranze di un'inversione di tendenza sul summit sul cambiamento climatico dei leader mondiali a New York, previsto questo mese. I colloqui su un nuovo Protocollo di Kyoto e sui tagli alle emissioni in vista della Conferenza di Copenaghen di dicembre sono stati troppo lenti e limitati. ''Abbiamo 15 giorni utili per i negoziati da qui a Copenaghen, non possiamo permetterci progressi limitati, abbiamo bisogno di rapidi progressi'', ha aggiunto, criticando ''l'inerzia'' di molti paesi sul tema. ''A New York mi aspetto discussioni chiare e costruttive, mi aspetto la costruzione'' di uno strumenmto che funga da ponte per il futuro e ''risultati forti'', ha detto Ban ai delegati di 150 paesi riuniti al meeting di Ginevra. Il segretario generale dell'Onu ha poi avvisato che il prezzo di un eventuale fallimento della Conferenza di Copenaghen sarebbe alto ''non solo per le future generazioni, ma anche per questa generazione''. Ban ha poi ribadito che la promessa fatta dal Gruppo del G8 per un taglio a lungo termine, entro il 2050, dell'80% delle emissioni nocive non e' sufficiente: ''Continuo a credere che avrebbero dovuto fissare un obiettivo di medio termine e continuero' a sostenere con il G8 e il G20'' questa posizione. Nel corso del suo mandato, Ban Ki Moon ha effettuato diversi viaggi allo scopo di verificare l'impatto del cambiamento climatico sull'ambiente e sull'uomo, compreso un viaggio in Antartide. Ban ha visto di persona l'avanzameto dei deserti in Ciad e la diminuzione della foresta amazzonica in Brasile. Visibilmente preoccupato dall'ultima visita nell'Artico, Ban Ki Moon ha avvertito che l'innalzamento del livello del mare, causato in primo luogo dallo scioglimento dei ghiacci della calotta polare, minaccera' grandi citta' in tutto il mondo, cun bacino potenziale di 130 milioni di persone. Il cambiamento climatico, secondo Ban, sta inoltre innescando una corsa alle risorse naturali nell'Artico, dopo l'apertura di un passaggio per le navi nei mari del polo nord, ora liberi dai ghiacci. ''Non stiamo solo sfidando l'ambiente, il cambiamento climatico sta anche alterando il quadro geopolitico'', ha spiegato. Ban ha poi invocato azioni urgenti sui temi-chiave dei negoziati preparatori della Conferenza di Copenaghen, caratterizzati da divisioni tra paesi ricchi, emergenti e poveri. Secondo Ban queste divisioni si registrano anche sulle misure da adottare per adattarsi al cambiamento climatico e sull'avvio di 'finanziamenti rapidi' per aiutare i paesi piu' vulnerabili e meno sviluppati. Mentre le nazioni piu' industrializzate hanno bisogno di obiettivi sulle emissioni di medio termine, Ban ha rilevato che anche i paesi in via di sviluppo ''hanno bisogno di agire subito per diminuire la crescita delle emissioni''. L'ex diplomatico sudcoreano ha poi rivelato di star lavorando a un vertice dei leader delle nazioni che hanno le piu' grandi foreste per un meeting, da svolgere entro il mese, sulla deforestazione: ''Chiedero' ai leader delle nazioni con le piu' grandi foreste di incontrarci'' il 22 settembre. Per il segretario generale dell'Onu i paesi a maggior rischio deforstazione sono Brasile, Indonesia, Repubblica democratica del Congo e alcuni paesi europei.