da "www.lastampa.it" del 28.8.09 Pochi riescono a eliminarlo dal corpo. L'arsenico può esssere un veleno o, per meglio dire, è un semimetallo tossico che può causare avvelenamento se assunto in dosi variabili e per lungo tempo. Un nuovo studio ha scoperto che non tutte le persone riescono a smaltire dall'organismo l'arsenico ingerito per mezzo dell'acqua da bere e alcuni alimenti come, per esempio, i frutti di mare.
I ricercatori americani, coordinati dal dr. Kevin Francesconi, hanno appurato che alcune persone riescono, fortuna loro, a eliminare fino al 90% l'arsenico introdotto nel loro corpo, mentre ci sono persone che invece riescono ad espellerne solamente il 4%. È chiaro che, per coloro che non riescono a eliminarlo adeguatamente il rischio per la salute diventa serio dato che il semimetallo si va a depositare nei tessuti e intossica il corpo con effetti che vanno dai tumori della pelle fino alle malattie cardiovascolari, il cancro e, forse, il diabete. Secondo l'OMS ci sono molti paesi al mondo le cui acque potabili contengono livelli di arsenico oltre i livelli massimi accettabili fissati in 50 parti per miliardo. L’Unione Europea ha abbassato la concentrazione massima ammissibile di arsenico nell’acqua potabile a 10 microgrammi per litro (µg/l). La gran parte degli acquedotti in Italia rientra in questa limitazione, tuttavia esistono zone in cui questo limite è superato. Per contro, va detto che con un'assunzione giornaliera per circa 70 anni di 2 litri d'acqua che sia compresa nel limite imposto si assumono circa 0,5 g di arsenico. Il problema non si pone per chi riesce a smaltirlo adeguatamente, mentre è un po' diverso per chi non ci riesce, tenuto conto che l'arsenico si assorbe anche attraverso la pelle, i polmoni respirando l'aria inquinata. L'arsenico è presente anche in certi composti chimici per il trattamento del legno, nei fuochi d'artificio, certi pesticidi per l'agricoltura, certi disinfestanti, certi circuiti elettronici… «Questa variabilità individuale osservata nel trattamento dell'esposizione [all'arsenico] ha notevoli implicazioni per la valutazione del rischio da ingestione di arsenico» hanno commentato i ricercatori. (lm&sdp) I risultati dello studio saranno pubblicati sul numero del 21 settembre 2009 della rivista "ACS's Chemical Research in Toxicology".
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