da "www.libero-news.it" 10/08/2009 Gli evoluzionisti se lo domandano da un pezzo: i nostri antenati erano scimmie cresciute sulle piante e divenute bipedi ramo dopo ramo oppure sono scesi dagli alberi che già sapevano muoversi a due zampe? Siamo davvero l’ultimo stadio di quei disegni che ci ritraggono prima come esseri pelosi a quattro zampe e infine come esseri umani in tutto e per tutto, camminata compresa oppure le tavole sulle quali abbiamo studiato l’evoluzione umana devono essere dimenticate? Cambia la storia? - La risposta potrebbe arrivare da uno studio condotto da Daniel Schmitt, della Duke University di Durham, che ha esaminato le ossa del polso di vari primati (scimpanzé, gorilla, bonobo e fossili dei primi ominidi), e poi pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences. Stando a quanto descrive Schmitt, i nostri antenati dovevano essere una sorta di “baroni rampanti” che si muovevano sugli alberi dove sono divenuti bipedi, per poi decidere di stabilirsi a pianta stabile sulla terra. La camminata sulle nocche, quella che caratterizza i gorilla e gli scimpanzé, non apparterrebbe quindi ai nostri antenati. Le scuole di pensiero, a riguardo, sono due e si combattono dai tempi di Darwin. C’è chi è dell’idea che i primi ominidi fossero delle scimmie arboricole che, divenuti bipedi ramo dopo ramo, sono scesi a terra e chi, invece, ritiene che il cosiddetto bipedalismo sia figlio della camminata sulle nocche da cui pian piano ci siamo liberati, assumendo la posizione eretta. Questione di articolazioni - Gli esperti hanno osservato a fondo ossa e articolazioni dei polsi di bonobo (una grande scimmia antropomorfa nota anche come scimpanzé pigmeo o scimpanzé nano), scimpanzé e gorilla, notando che questi ultimi hanno un polso rigido e dritto a colonna sul terreno, mentre gli altri hanno il polso articolato e curvo, molto mobile, dotato anche di articolazioni molto più sofisticate ed elastiche. Tutte queste scimmie camminano sulle nocche, ma rimane la questione perché siano così diverse. La risposta starebbe nel fatto che scimpanzé e bonobo fanno anche vita arboricola, spiegano gli esperti, e questo prova che i nostri antenati sono scesi dagli alberi già dritti. Non solo: la struttura dei nostri polsi con due ossa fuse, finora associata alla camminata sulle nocche, in realtà somiglia molto a quella dei lemuri, altra specie che sta molto sugli alberi. “La presenza di presunte caratteristiche della camminata sulle nocche nei polsi degli ominidi - concludono gli esperti - può in realtà essere evidenza della nostra natura di arboricoli e suggerisce che gli umani hanno sviluppato il bipedalismo da un antenato arboricolo”. Goffi e quadrupedi - In poche parole: per Schmitt e i suoi colleghi, per quanto rimanga stabile il principio che deriviamo dalle scimmie, un bel giorno i nostri antenati si sono messi in testa di abbandonare i nidi sulle piante e di camminare sulla terra, senza quell’ingombrante posizione goffa e quadrupede che ci fa un po’ imbarazzo quando capitiamo di fronte alle tavole evoluzionistiche. Se la nuova teoria verrà confermata, potremo vantarci di non essere passati per quello stadio. Sempre che non salti fuori che si tratta dell’ennesima leggenda metropolitana.
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